Parlando degli etruschi, non si può non dedicare un capitolo a parte a coloro che hanno contribuito a farne un popolo ricco, invidiato e temuto: le donne! Le signore dell’epoca erano belle, enigmatiche, potenti e consapevoli, per incontrarle si deve venire a Tarquinia e scendere i gradini delle tombe della necropoli. In questa foto riemergono dalla notte dei tempi con i loro volti pallidi e assorti, i capelli morbidi raccolti sulla nuca. Indossavano abiti ricamati e trapuntati, mantelli di lana e strane calzature. Alcune si presentavano danzando e scuotendo le nacchere a ritmi folli, altre si muovevano regali e lente consapevoli del mistero che le avvolgeva.

Ma le vere signore di Tarquinia, colte e raffinate, appaiono piene di splendore sedute a banchetto nelle loro case o nei loro giardini, sdraiate su letti coperti di stoffe preziose, circondate da danzatori e giocolieri. Gli uomini le guardavano con rispetto offrendo l’uovo, simbolo di feconda immortalità, tenuto tra il pollice e l’indice della mano alzata. Nelle tombe di età tarda, quando la lotta contro Roma era ormai cominciata, esse avevano lo sguardo piene di oscure consapevolezze. Intorno a loro ogni sorriso sembra svanito per sempre e il gioioso convito di ospiti nella cerchia famigliare si era ormai trasformato in banchetto funebre nell’Ade.

Il veloce girotondo dei danzatori era ormai diventato un mesto corteo di anime. Le donne etrusche, presaghe e sensibili, sapevano che il tempo concesso dagli dei alla loro nazione stava per scadere. Presto il felice popolo dei tirreni sarebbe scomparso e sulla sacra Tarquinia sarebbe caduto l’oblio.

(Autrice Claudia Moroni per il sito www.postiepasto.com)